Grazie all’IA, la fruizione museale diventerà più personalizzata e interattiva. Gli algoritmi analizzeranno le preferenze dei visitatori, suggerendo percorsi tematici su misura e fornendo informazioni dettagliate su opere d’interesse, rendendo ogni esperienza unica e adattata al pubblico.
Assistenti virtuali intelligenti guideranno i visitatori, rispondendo a domande e offrendo dettagli storici e tecnici in tempo reale. Inoltre, l’IA abbatterà le barriere linguistiche con traduzioni istantanee, rendendo musei e siti archeologici accessibili a un pubblico globale.
Nei siti archeologici e monumentali, l’IA abiliterà ricostruzioni virtuali utilizzando dati storici e modelli 3D. Attraverso visori o proiezioni immersive, i visitatori potranno esplorare ambienti realistici e vivere esperienze interattive che evolvono in tempo reale in base ai loro input.
Un esempio concreto è l’utilizzo di pareti ledwall con software di arte generativa, capaci di creare grafiche e texture mai ripetitive. Questi sistemi integrano immagini, video e audio in tempo reale, sincronizzando contenuti visivi e sonori per offrire un’esperienza immersiva e coinvolgente.
Sperimentare con l’IA significa trasformare il museo in un luogo più dinamico, accessibile e partecipativo. Se integrata sapientemente con sistemi digitali e interattivi, questa tecnologia può ridefinire la visita culturale, rendendola più coinvolgente e innovativa per ogni visitatore. Leggi l'intervista completa di Giovanni Barbieri che abbiamo rilasciato per Hyperborea.